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#Yomequedoencasa: analisi dell’hashtag spagnolo in tempi di quarantena

La situazione spagnola

Prima di addentrarci nell’analisi dell’hashtag spagnolo (#YoMeQuedoenCasa), l’equivalente dell’italiano #IoRestoaCasa, cerchiamo di dare un panorama dell’attuale situazione del Covid-19 in Spagna.

In Spagna la grande ondata di contagi è arrivata dopo che in Italia, ma seguendo l’esempio del collega Conte, il 13 marzo il primo ministro spagnolo, Pedro Sánchez, ha dichiarato lo stato di emergenza. Come si vede dal grafico sottostante, al 13 marzo la Spagna contava 4.209 casi positivi di cui 1.255 nuovi rispetto al giorno prima. Da quel giorno, la curva dei contagiati è cresciuta notevolmente, tant’è che adesso si parla di 56.188 casi positivi, di cui 4.089 deceduti e 3.679 in terapia intensiva (+ 513 e + 655 deceduti del giorno prima).

Per meglio capire la velocità con cui i casi spagnoli stanno incrementando, prendiamo il caso italiano. Dal 24 febbraio, i casi positivi italiani sono cresciuti notevolmente. Infatti, da quella data tutti gli italiani hanno un appuntamento fisso alle 18:00 con le conferenze stampa in cui si annunciano i nuovi dati. Per arrivare a più di 4.000 casi nuovi in un giorno, l’Italia ci ha messo 23 giorni (18 marzo). L’8 marzo la Spagna registrava 365 casi, mentre sei giorni dopo, il 14 marzo, i casi erano aumentati a 5.390. Il 21 marzo nel Paese iberico si hanno più di 4.000 casi nuovi, solo 8 giorni dopo la dichiarazione di Sánchez. Cinque giorni dopo (26 marzo) siamo a 31.259 casi in più, arrivando a 56.188 casi positivi di Covid-19, poco più di 24 mila in meno dell’Italia.

#YoMeQuedoenCasa: l’hashtag che invita a stare a casa

Dopo la diffusione dell’hashtag italiano #IoRestoaCasa, anche in altri paesi si è diffuso un hashtag che sensibilizza la popolazione a tutelarsi contro il Coronavirus. In particolar modo, la misura maggiormente adottata dai paesi colpiti è la quarantena, chiudendo bar, ristoranti, uffici e negozi non necessari: da questa scelta governativa nasce il fulcro degli hashtag.

Seguendo l’analisi fatta dei tweets contenenti #IoRestoaCasa, abbiamo cercato di capire che cosa dicono gli spagnoli su Twitter quando utilizzano #YoMeQuedoenCasa. Ovviamente, seguendo un criterio linguistico, sono presenti anche tweets dell’America Latina.

Sono stati analizzati 180.000 tweets pubblicati negli ultimi cinque giorni in spagnolo e che includessero #YoMeQuedoenCasa.

Che cosa ci dicono i cinguetti spagnoli?

Oltre agli hashtag relativi al virus e alle diverse modalità con cui viene menzionato, possiamo rintracciare tre sfere con cui #YoMeQuedoenCasa si relaziona:

La speranza: juntos podemos

L’idea base è che uniti, stando tutti a casa, si riuscirà a fermare questo virus. Inoltre, si cerca di trasmettere dei messaggi positivi, di speranza e conforto, cercando di non farsi prendere dalla negatività, ma vedendo proprio nell’unione la via di uscita. Gli hashtag utilizzati sono: #Juntossaldremosadelante (uniti andremo avanti), #frenanlacurva (fermiamo la curva), #estevirusloparamounidos (questo virus lo blocchiamo assieme) e #todovasalirbene (tutto finirà bene).

Anche nell’analisi su #IoRestoaCasa era emersa la componente di unione e si cercava di trasmettere un senso di speranza e forza (#andràtuttobene#celafaremo#fermiamoloinsieme). Tuttavia, questa modalità comunicativa nei tweet spagnoli è molto più presente, come si nota dal numero di hashtags usati e, soprattutto, dalla numerosità dei legami. Questo si nota sia da quanti legami ci sono tra i vari hashtag, sia dallo spessore, ossia la frequenza con cui i due # compaiono insieme.

Quarantena: uno stile di vita

La seconda tematica fulcro di #YoMeQuedoenCasa è il protagonista assieme al Covid-19: la quarantena. Molti influencer nei vari canali social hanno avviato iniziative per affrontare nel meglio questa quarantena: chi con delle sessioni di yoga, chi con delle letture in compagnia, con degli aperitivi social o con dei webinar. Insomma, bisogna essere proattivi in questo periodo.

Gli hashtag utilizzano variano da #cuarentenatotal, #cuarentenaporlavida, #cuarentenaobligatoria e #cuarentenaenfamilia. Questa tematica non era presente nei tweets in italiano che avevamo analizzato, probabilmente perché era più presente un frame emergenziale. Inoltre, l’analisi verteva sui primi giorni, quindi il sentimento predominante era di confusione e sbigottimento. Non si sapeva ancora come gestire la nuova situazione.

QuedateEnTuCasa y seamos solidarios

Come nei tweet italiani, anche in quelli spagnoli è forte la presenza di tutti quegli hashtag che, con diverse sfumature, vogliono far passare il messaggio di stare a casa.

Parole di speranza

Come emerso nell’analisi degli hashtag più utilizzati, la cuarentena risulta essere anche la parola che genera più hype. Isolando solo le parole, la network map evidenza ulteriormente i concetti già emersi.

Juntos rimane non solo una parola, ma anche un concetto fortemente sentito e che crea una forte emotività. Infatti, “Insieme” si accompagna a “familia“, “salud“, “salir“, “gente“, “animo” e “vida“, proprio per sottolineare come questo momento di quarantena (“confinamento“), che isola le persone, e che diviene una componente che influenza la quotidianità, diventa anche il termine che crea la comunità. La “gente” del “mundo” si unisce attorno a questa comune esistenza e condivide i pensieri o momenti della giornata, diventando un tutt’uno, un unico sentimento di “ánimo“.

Wordcloud riassuntive

Come è emerso dall’articolo, #IoRestoaCasa e #YoMeQuedoenCasa sono due hashtag molto forti, in cui l’obiettivo finale è creare una comunità. L’unione, in questa situazione, diventa la forza e l’unica via per “salir“, uscire da questa situazione.

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